La sala Forte Bridge del TC1 di Viale del Fante a Palermo ha ospitato la conferenza stampa di presentazione di “Parola al Volley”, corso di formazione per dirigenti, allenatori e atleti, organizzato da APD Club Leoni e da APD Ce.G.A.P. in collaborazione con l’ASD Volley Academy Manu Benelli e il Comitato Provinciale FIPAV Palermo, che da venerdì 30 ottobre a lunedì 2 novembre vedrà protagonista a Piazza Leoni, Manu Benelli, la mitica palleggiatrice dell’Olimpia Ravenna che vinse undici scudetti consecutivi (dal 1980-81 al 1990-91), sei Coppe Italia, un Mondiale per Club e due Coppe dei Campioni.
Tre giorni intensi di allenamento pratico con 12 ore di lavoro in totale, ma anche lezioni teoriche e incontri con dirigenti e allenatori sviscerando anche gli aspetti più nascosti del ruolo più importante nel volley: il palleggiatore. Manu Benelli stupita dall’accoglienza che i tesserati del Volley Club Leoni le hanno riservato.
“Sono veramente felicissima di esser tornata in Sicilia dopo parecchi anni e a Palermo in particolare. Il fulcro del corso è chiaramente il palleggio e la figura del palleggiatore, ma cercheremo di sviluppare anche tutte le dinamiche che ruotano attorno a questo ruolo”.
Tanti trofei e l’entusiasmo di sempre.
“La passione per la pallavolo è rimasta intatta anche quando ho smesso di giocare, è rimasta la voglia di trasmettere qualcosa. La pallavolo è cambiata rispetto ai miei tempi, soprattutto da un punto di vista fisico. In fondo, faccio quello che mi hanno sempre chiesto di fare anche quando ero ancora in attività. Volevano che spiegassi cosa significava essere un palleggiatore. Così è nata l’idea di creare un’accademia”.
Cambiano le regole in campo, ma anche quelle sociali. Nella maggior parte dei casi tre ore di allenamento settimanali sono avvertite come estremamente faticose dai genitori.
“Negli anni è cambiata più che altro l’attività che i bambini svolgono al di fuori della palestra, cioè nulla. A me mai nessuno ha insegnato a cadere per terra perché rientrava nella natura delle cose saper ruzzolare per terra. Cosa che adesso è diventata complicatissima da insegnare e spiegare ai bambini. La pallavolo cerca di essere sempre all’avanguardia nell’aggiornamento e nello sviluppo della motricità dei più piccoli. Questo ha permesso di anticipare di alcuni anni l’inizio dell’attività”.
Piccoli palleggiatori crescono.
“In questo periodo mi piace tanto ripetere spesso una frase in cui credo. Fare il palleggiatore è un modo di essere a 360 gradi. Per raggiungere alti livelli, non basta solo avere buone mani, saper giocare tatticamente o essere solo un leader. Servono tutte queste qualità insieme e Giannelli lo dimostra. Ci stupisce tutto di questo ragazzino per la capacità di gestire anche giocatori più grandi di lui. In questo corso proviamo ad insegnare ai palleggiatori come essere leader anche fuori dal campo”.