Facciamo il punto sulla serie C femminile. Il nostro capitano, Cristina Rizzo, esprime le sue sensazioni sulla squadra e sull’andamento del campionato fino ad oggi.
Per quanto riguarda l’inizio del campionato stiamo certamente avendo qualche difficoltà: la classifica parla chiaro. Dal mio punto di vista non credo che questo sia determinato da un’assenza fisica delle compagne, alle quali va riconosciuto di essere sempre presenti e disposte ad allenarsi, organizzandosi tra lavoro e studio. Credo che l’assenza sia piuttosto caratteriale. Purtroppo non esiste un esercizio che possa allenare il carattere, il coraggio, la grinta. Ci sono situazioni che si verificano in partita, che sono impossibili da riprodurre in allenamento. È compito del giocatore avere la voglia di trovare una soluzione, e soprattutto di trovarla in partita, non dopo. Quello che ho notato, da capitano ma principalmente da compagna di squadra, è quanto siamo altalenanti sotto questo aspetto. Ne è stata prova l’ultima partita contro l’Altofonte, in cui a partire dal quarto set, si è vista in campo una squadra completamente diversa. Abbiamo mollato e abbiamo perso il sorriso, la capacità di saper risollevarsi dai momenti di difficoltà; il problema non era più tanto la squadra avversaria, la quale ha saputo sfruttare questo momento, ma noi, che non eravamo più capaci di fare nemmeno le cose più semplici. Cercare di tenere l’umore alto è uno dei miei obiettivi principali, non solo per il ruolo che ricopro, ma anche per il tipo di giocatrice che sono. Purtroppo però il mio ruolo non mi consente di vivere tutta la partita in campo, anche per questo è importante che ognuna diventi trascinatrice dell’altra, qualunque sia l’età e il ruolo. Siamo tutte fondamentali. Vorrei che nessuno si abbattesse in questo momento, il nostro obiettivo è la salvezza ma soprattutto divertirci e crescere, e crescere comporta anche vivere e saper imparare da momenti come questi. Io credo nelle mie compagne, e mi impegnerò ancora per aiutare tutte a tirar fuori il meglio di sé. Il campionato è lungo e bisogna tenere i nervi saldi.